Cos’è l’intestino?


L’intestino è una porzione dell’apparato digerente, suddivisa in piccolo intestino o intestino tenue e grande intestino o intestino crasso. L’intestino tenue è a sua volta composto da duodeno, digiuno ed ileo; l’intestino crasso è invece costituito da cieco, colon (ascendente, trasverso e discendente), sigma e retto.

A livello dell’intestino tenue avviene l’assorbimento di circa il 90% dei principi nutritivi, processo favorito dalla presenza di piccole estroflessioni della parete intestinale dette villi. Nell’intestino crasso, invece, avviene il riassorbimento dell’acqua, degli elettroliti e delle vitamine.


Cosa sono le IBD?


Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD: Inflammatory Bowel Diseases) comprendono il morbo di Chron, la Rettocolite Ulcerosa e le coliti indeterminate. Relativamente frequenti, colpiscono prevalentemente individui giovani di sesso femminile. Il loro trattamento prevede una terapia farmacologica, salvo in caso di complicanze, come lo sviluppo di neoplasie.


Morbo di Chron


Il morbo di Chron è caratterizzato da un’infiammazione cronica dell’intestino che può colpire qualunque tratto della via digerente, dalla bocca fino all’ano: tuttavia tale processo coinvolge di frequente il tratto ileo-colico. L’eziologia di questa patologia è multifattoriale e sembra non essere correlata a fattori genetico-ereditari. Si manifesta con diarrea, spesso associata a dolori addominali e perdite ematiche (rettorragia), calo ponderale e febbricola. L’infiammazione cronica intestinale può determinare stenosi (restringimenti del lume intestinale con riduzione della motilità), fistole (comunicazioni tra intestino e sedi anomale), ascessi (raccolte purulente) e tumori, che possono richiedere un intervento chirurgico. La terapia medica prevede l’utilizzo di mesalazina e steroidi, farmaci anti-infiammatori, l’azatiopirina ed il metotrexato, che agiscono invece come immunosoppressori.


Rettocolite ulcerosa


La Rettocolite Ulcerosa è caratterizzata da un’infiammazione cronica dell’intestino che colpisce prevalentemente il colon-retto, provocando lesioni ulcerose, responsabili della sintomatologia intestinale (diarrea con emissione di muco e sangue, dolori addominali). La patologia ha un andamento altalenante: si alternano fasi di acuzie con fasi di remissione clinica dei sintomi. L’eziologia non è nota, tuttavia la patologia presenta una forte componente psicosomatica, associata ad una predisposizione genetica. Come nel caso del morbo di Chron, la patologia viene diagnosticata tramite un’endoscopia con biopsia e può essere trattata farmacologicamente. L’intervento chirurgico si rende necessario in presenza di complicanze (ulcere complesse o perforazione) o tumore.


Cos’è, come si manifesta, come si diagnostica e come si tratta il tumore intestinale?


Il tumore intestinale ha un’eziologia multifattoriale e sono noti diversi fattori di rischio: dieta scorretta, fumo di sigaretta, sedentarietà, polipi intestinali o altri tumori benigni, malattie infiammatorie croniche intestinali, oltre ad essere nota un’importante componente di predisposizione genetica. Si manifesta con presenza di sangue nelle feci, diarrea o stipsi, sensazione di costante bisogno di evacuare (tenesmo rettale), dolore o crampi addominali. Esiste un test di screening, la ricerca del sangue occulto nelle feci, indicato per tutte le persone al di sopra dei 50 anni. Il tumore intestinale viene diagnosticato mediante endoscopia con biopsia e, a seconda della stadiazione e della localizzazione, viene trattato con una tecnica chirurgia differente, unitamente a chemio- e/o radioterapia. Il trattamento chirurgico può prevedere una resezione della zona coinvolta, se circoscritta o, in casi più avanzati, una colectomia parziale o totale con confezionamento di un’ileostomia temporanea, un sacchetto esterno per la raccolta delle feci.